Mamoiada e i giovani. Quando il senso di appartenenza alle proprie radici è davvero forte

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In questo articolo ti vogliamo parlare non di cannonau, ma di un fenomeno che ci sta molto a cuore e che ci riguarda da vicino: l’attaccamento a Mamoiada dei giovani e giovanissimi. Buona lettura!

Mamoiada e i giovani: partire, ma solo per ritornare

Chi conosce un mamoiadino lo sa: il senso di appartenenza per noi è qualcosa di innato e quasi viscerale. Forse non è sempre pienamente comprensibile per chi non è parte della nostra piccola comunità, però noi lo sentiamo in modo particolare.

Ciò che spesso colpisce, è che questo legame sia diffuso in tutte le fasce d’età, tra giovani e meno giovani. Infatti, Mamoiada è in controtendenza rispetto allo spopolamento generale di altri paesi del centro Sardegna. I giovani di Mamoiada partono, studiano, lavorano, fanno esperienze lavorative nei confini regionali, nazionali e internazionali. Poi, però, la scelta finale, quella definitiva, è sempre la stessa: tornare a casa.

Anzi, ci correggiamo. Non si tratta solo di tornare a casa. Si tratta di tornare e investire in qualcosa di costruttivo, mettere a disposizione del paese e del territorio ciò che si è imparato e appreso. Usare l’esperienza e la competenza accumulata altrove per arricchire non solo sé stessi, ma l’intera comunità è l’obiettivo finale.

I giovani di Mamoiada e la Cantina Mussennore

Anche noi della Cantina Mussennore ci sentiamo parte attiva di questo fenomeno. Già i nostri genitori hanno deciso di investire su Mamoiada, quando hanno scelto di restare.  Non era scontato mettere radici nella Mamoiada di trenta, quarant’anni fa, un luogo che certamente non era così semplice da vivere. Eppure, con il tempo, quella di babbo Pietro e mamma Maria Antonietta si è rivelata una scelta più che vincente. Noi, oggi, siamo ragazzi giovani e abbiamo ereditato questo coraggio. Nonostante gli anni di studio e di lavoro, nonostante le varie esperienze fuori da Mamoiada, stiamo investendo nell’attività di famiglia, con l’idea di tornare stabilmente a casa.

Lo fa Antonio, che da Mamoiada non si è mai voluto allontanare. È qui che ha piantato nuove radici proseguendo sia il suo lavoro, sia quello quotidiano dell’azienda di famiglia.

Ne è esempio Francesco. Nonostante la lontananza, torna a Mamoiada più volte al mese per portare avanti le attività della Cantina Mussennore, mentre si muove attivamente nell’attività commerciale spostandosi in lungo e in largo.

E anche Roberta, la più piccola di casa, settimanalmente viaggia tra Mamoiada e Cagliari, lavorando per la cantina sia in presenza che a distanza.

Per entrambi, la speranza è di poter tornare presto a casa e poter tornare a vivere una quotidianità tutta mamoiadina.

Perché tornare a Mamoiada?

Ci si potrebbe chiedere il perché di tanti sforzi e sacrifici. Perché macinare chilometri e ore in auto per tornare in un piccolo paese del centro Sardegna di 2.500 anime? La risposta è semplice: perché per noi le radici sono alla base delle nostre vite. Radici intese in senso familiare. Le persone, i legami, la voglia e la certezza di essere sempre presenti gli uni per gli altri. Che sia per una mano d’aiuto o per ritrovarsi e festeggiare insieme traguardi e belle occasioni.

Radici intese anche in senso territoriale e comunitario. Siamo consapevoli di essere fortunati a essere nati in una comunità così ricca, a livello culturale e sociale, che ha saputo riscattarsi da periodi difficili investendo in cultura, tradizioni e ospitalità.

Su queste due sfaccettature di significato delle radici si basa la nostra cantina, che porta avanti i valori della famiglia e dell’attaccamento al territorio. Non è un caso che nel retro dell’etichetta di Mussennore e Mussennore Rosato si legga: “dimenticare i propri antenati significa essere un albero senza radici”.

Insomma, le nostre radici sono saldamente ancorate in una famiglia unita e in un territorio vocato a produrre grandi vini. È in quest’atmosfera che nasce il nostro Mussennore. E tu l’hai provato?